Si presentò in studio la sig.ra Francesca, commessa di anni 34, lamentando frequenti fastidi nella zona cervicale e nelle spalle. Le sue parole esatte furono: “Sento di avere sempre come una morsa che mi stringe il collo e le spalle”.

Durante la raccolta iniziale delle informazioni emersero tre traumi importanti subiti in passato: il primo all'età di 6 anni nel quale, al termine di un litigio con una bambina più grande, questa le sferrò un pugno nella schiena, nella zona lombare, subito dopo il quale lei si accasciò a terra, con difficoltà a respirare e a chiamare aiuto per alcuni minuti; il secondo all'età di 12 anni, nel quale si fratturò la tibia sinistra cadendo dalla bicicletta; il terzo e ultimo all'età di 22 anni, passeggera in macchina, restò coinvolta in un incidente d'auto, senza lesioni evidenti ma, riportando un serio colpo di frusta.

La valutazione posturale confermò la rigidità del collo e delle spalle, rilevò un'accentuata intrarotazione delle ginocchia e un cedimento dell'arcata plantare di entrambi i piedi, assimilabile alle caratteristiche del piede piatto. La particolarità più marcata fu però la totale assenza del movimento respiratorio addominale, segno di una alterazione della dinamica del muscolo diaframma.

La spiegazione di questa anomalia poteva forse trovarsi nel trauma alla schiena subito a 6 anni e che lasciò la sig.ra Francesca letteralmente “senza fiato” e forse questo poteva essere il motivo, seppure fossero trascorsi ormai 20 anni, delle sue tensioni al collo e alle spalle. Queste zone difatti si erano ormai fatte carico di compiere, in sostituzione del diaframma, i movimenti respiratori.

Il lavoro svolto durante il primo incontro si concentrò quindi su esercizi che potessero ridare maggiore mobilità al tratto lombare uniti a degli esercizi volti a riappropriarsi di una dinamica respiratoria corretta. Tutto questo sempre mantenendo una rigorosa postura decompensata.

Al termine di questo trattamento, la sig.ra Francesca raccontò di percepire uno stato generale di minor tensione.

Questi esercizi si sono protratti per altri tre incontri ai quali si aggiunsero un paio di esercizi da svolgere in autonomia a casa.

Ad ogni appuntamento si riscontrava un progressivo miglioramento della sintomatologia dolorosa delle spalle.

La zona cervicale stava migliorando ma, non con la stessa intensità.

Dato che nella raccolta dati fu evidenziato un evento di colpo di frusta, si concordò di inserire degli esercizi che potessero reintegrare anche la mobilità della zona cervicale.

I movimenti non furono esenti da dolori che però furono sapientemente mantenuti ben al di sotto della soglia massima sopportabile.

All'incontro della settimana seguente la sig.ra Francesca era completamente soddisfatta del suo ritrovato buono stato di forma, non riportando più alcun fastidio.

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