Blog Layout

"Il fastidio alle anche mi impedisce di guidare per molte ore"
Distorsione al ginocchio e artrosi dell'anca

La sig.ra Angela, di anni 49, si presentò in studio lamentando un fastidio cronico alle anche e una diagnosi di artrosi bilaterale.

Per lavoro ha necessità spesso di viaggiare in auto per svariate ore consecutive, cosa che le riusciva molto difficoltosa poiché necessitava di svariate soste per attenuare i dolori dovuti dalla posizione di guida e dall'immobilità protratta.


Lo specialista le consigliò di effettuare l'intervento di protesi ad entrambe le anche ma, il desiderio della sig.ra Francesca era quello di capire, nell'attesa di decidere cosa fare e magari procrastinando l'intervento, se fosse possibile attenuare i suoi dolori.


Tutto ebbe inizio all'età di 41 anni con una infiammazione intestinale, seguita da un forte mal di schiena lombare, di intensità tale da mantenere la sig.ra Francesca bloccata a letto.

Dopo aver assunto un classico accoppiamento di farmaci antinfiammatori e antidolorifici, decise di approfondire il problema con una risonanza magnetica che evidenziò due ernie lombari (L4-L5, L5-S1).

Prima di questo evento raccontò di aver subito, all'età di 20 anni, un trauma distorsivo al ginocchio sinistro sciando, con conseguente rottura del legamento crociato anteriore e intervento chirurgico di riparazione.


Durante la valutazione posturale si rilevò che entrambe le ginocchia erano intraruotate, la testa anteposta e la respirazione avveniva esclusivamente utilizzando la muscolatura del collo e delle spalle (anziché quella addominale/diaframmatica).


Iniziammo il primo trattamento con esercizi che potessero ridare la giusta mobilità alle ginocchia e in particolare a quella sinistra.

Esercizi di stretching apparentemente semplici ma, gestiti sempre in globalità e in postura rigorosamente decompensata, rivelarono tensioni muscolari delle quali la sig.ra Francesca era ignara.


All'incontro successivo i fastidi erano diminuiti e nei due viaggi in macchina di circa Km. 700 ognuno, le soste necessarie per sgranchire le gambe furono decisamente ridotte.


Ripetemmo il lavoro svolto durante l'incontro precedente, aggiungendo anche esercizi volti al ripristino della mobilità del muscolo diaframma, con l'intento di rendere la respirazione fisiologicamente più “addominale”.

In ultimo aggiungemmo un esercizio di allungamento della muscolatura cervicale (che era molto tesa).

Le sensazioni riportate alla fine furono di maggior leggerezza del collo e delle spalle, un respiro più libero e una mobilità delle anche sensibilmente maggiore.


Nei tre incontri successivi si riscontrarono ulteriori progressivi miglioramenti: ora gli esercizi prevedevano anche allungamenti specifici per la muscolatura dell'anca (ileo-psoas, glutei, adduttori e tensore della fascia lata) e di reintegrazione motoria della nuova ritrovata mobilità.


Al termine dell'ultimo appuntamento la sig.ra Francesca fu pienamente soddisfatta dei risultati raggiunti: elaborammo un paio di esercizi da eseguire a casa in autonomia per completare il lavoro e fissammo un incontro di controllo a distanza di due mesi.

Share by: