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"La tensione cervicale non mi abbandona mai"
Dolore cervicale e occhi

Si presentò in studio il Sig. Marcello di 47 anni, lamentando forte tensione in zona cervicale, spesso dolorosa, e frequenti mal di testa, circa 3-4 volte a settimana. Questi disturbi lo portavano ad assumere con costanza farmaci antinfiammatori che gli consentivano una moderata attenuazione dei sintomi.

Attraverso la valutazione posturale si trovò conferma della rigidità del collo e delle spalle ma, anche un interessamento di tutta la muscolatura della schiena.

Si fece il test della rotazione del capo: il sig. Marcello in posizione eretta, piedi uniti e occhi aperti. Una persona si pose dietro di lui e poggiò le mani sulle sue spalle. A questo punto si chiese al sig. Marcello di ruotare il capo e di dire che cosa riusciva a vedere della persona dietro di lui. La sua risposta fu che non riusciva a vedere oltre le mani poggiate sulle sue spalle.

Il sig. Marcello raccontò che da ragazzo, in seguito ad una nuotata in piscina, rimase bloccato e dolente alla spalla/scapola destra per alcuni giorni; in un altro episodio ricordò di essersi svegliato con un inspiegabile dolore alla schiena (in zona lombare) tale per cui dovette restare a casa per una giornata intera prima che gli passasse.

In un altro episodio riferì di aver subito una brutta distorsione alla caviglia durante una partita di calcio con gli amici: il giorno successivo la caviglia fu così gonfia da non poter appoggiare il piede per terra. Il giorno dopo ancora la caviglia si sgonfiò quasi completamente, consentendogli di camminare, seppure con una leggera zoppia protratta per alcuni giorni.

Altro evento importante fu quello di un intervento per un glaucoma occorso cinque anni prima.

Si decise quindi di iniziare un lavoro di ripristino della mobilità della caviglia con esercizi di stretching, eseguiti rigorosamente in postura decompensata.

Al termine degli esercizi il sig. Marcello riferì di sentire le spalle più sciolte, come evidenziato anche dal test di rotazione del capo che ora gli consentiva di vedere i gomiti della persona posta dietro di lui.

Questo trova spiegazione nel ripristino dell'appoggio corretto del piede e della sua mobilità, integrati con il movimento del resto della gamba.

La distorsione della caviglia aveva avuto ripercussioni su tutta la colonna vertebrale attuando delle alterazioni posturali che erano evidentemente migrate fino al collo.

All'incontro successivo valutammo che buona parte dei miglioramenti erano stati mantenuti e si continuò il lavoro iniziato la volta precedente.

Al termine degli esercizi si rifece il test di rotazione del capo e constatammo che ora il sig. Marcello riusciva a vedere fino al margine laterale del viso dell'operatore posto dietro di lui.

Dal terzo incontro si decise di integrare il lavoro alla caviglia con alcuni esercizi di stretching che coinvolgessero anche gli occhi, sempre in postura rigorosamente decompensata.

La zona cervicale ora era molto meno dolente e nel test di rotazione del capo il sig. Marcello riusciva ora a vedere tutto il viso della persona posizionata dietro di lui.

La spiegazione di questo fenomeno sta nel fatto che, prima di effettuare gli esercizi, i muscoli retratti degli occhi stimolavano i muscoli del collo a lavorare di più per sopperire alla loro carenza di mobilità.

Al quinto incontro il mal di testa non si era più ripresentato da due settimane.

Si rese inoltre ulteriormente evidente che gli altri risultati raggiunti erano ormai stabili e si decise così di interrompere il lavoro in studio, dando però indicazioni per lo svolgimento in autonomia di alcuni esercizi da fare a casa, della durata di pochi minuti, per proseguire e fissare il lavoro svolto fino a quel momento e programmando un successivo incontro di controllo.






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