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L'imprecisione di una protesi dentale come causa del mal di schiena
Mal di schiena cervicale lombare per protesi dentale

Il sig. Roberto, di anni 55, si presentò presso lo studio lamentando un fastidioso mal di schiena, localizzato nella zona lombare, con diffusione verso il gluteo e la coscia destra. Riferì che ne soffriva da ormai 7 anni e dopo aver consultato diversi specialisti, si era ormai rassegnato a dover convivere con questo disturbo.


Si procedette con una minuziosa raccolta dati e successivamente con la valutazione posturale attraverso la quale emerse in maniera rilevante la rigidità del tratto cervicale.

A questo proposito infatti il sig. Roberto riferì che da svariati anni, durante la manovra della retromarcia in automobile, per guardare indietro, non riusciva più a ruotare il collo ma, era costretto a ruotare buona parte della schiena (tratto dorso-lombare).


Si iniziò quindi il lavoro chinesiologico con esercizi, in postura rigorosamente decompensata, che potessero restituire l'elasticità perduta del tratto cervicale.

Terminato il lavoro il sig. Roberto riferiva di sentire molto meno dolore.


Come sempre accade quando si svolgono questi lavori, lasciammo trascorrere circa una settimana prima dell'incontro successivo, per permettere al corpo di “metabolizzare” il lavoro svolto e di reagire, fornendo così ulteriori utili informazioni.


All'appuntamento seguente il sig. Roberto riportò che per quattro giorni era stato molto meglio ma, successivamente i fastidi erano ripresi, seppure con intensità ridotta.

Dati i risultati positivi ottenuti la volta precedente, si decise di proseguire il lavoro già intrapreso.

All'incontro della settimana seguente però non solo il beneficio era durato meno della prima volta ma, il fastidio era ricomparso con l'intensità originaria, anzi si era aggiunto un dolore alla spalla sinistra ad ogni tentativo di sollevamento del braccio.

Il lavoro non stava procedendo come ci si aspettava: il corpo si stava ribellando ai nostri tentativi di allungamento.


Si approfondì allora la raccolta dati con ulteriori domande dalle quali emerse che, in seguito all'estrazione di quattro denti cariati, nell'arcata inferiore, avvenuta 7 anni prima, aveva iniziato a fare uso di uno scheletrato: poco tempo dopo erano però sopraggiunti i fastidi alla schiena.

Per verificare l'effettiva interferenza della protesi dentale con l'assetto posturale del sig. Roberto, procedemmo con dei test con e senza la protesi ed effettivamente rilevammo delle differenze molto significative.

Questa volta si decise perciò di potenziare gli esercizi precedenti integrandoli con specifiche posizioni della lingua e gradi di apertura della bocca.

Rifacemmo i test e i risultati furono eccezionali, con una mobilità della schiena decisamente migliorata e un marcato senso di leggerezza.


Durante il trattamento della volta successiva, il sig. Roberto disse che era stato molto meglio con i fastidi lombari e i risultati erano perdurati per tutta la settimana.

Il collo però aveva iniziato a dolergli, cosa peraltro già successa poco tempo dopo (e poi scomparsa) aver iniziato ad usare lo scheletrato.

Si ripropose quindi lo stesso lavoro per altri quattro incontri fino alla scomparsa completa dei fastidi.


Terminato il lavoro di riequilibrio posturale, si consigliò al sig. Roberto di rivolgersi ad un dentista che si intendesse anche di postura, in modo che potesse correggergli lo scheletrato, così da eliminare la fonte delle sue tensioni al collo e alla schiena.




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